Le pelli sensibili non esistono: esistono pelli stressate
- nonsolodonnas
- 25 nov
- Tempo di lettura: 4 min
Quante volte hai pronunciato questa frase:
Io ho la pelle sensibile, non sopporta niente.”
Nella maggior parte dei casi non è vero.
O meglio: non sei nata con una pelle fragile.
Hai una pelle stressata.
Una cute che per troppo tempo è stata:
sgrassata,
sfregata,
aggredita da cosmetici sbagliati,
esposta a stress, sbalzi ormonali, ritmi folli.
Il risultato è una pelle che reagisce a tutto: brucia, pizzica, si arrossa anche con l’acqua.
Da fuori la chiamiamo “sensibile”.Dentro, biologicamente, è una barriera in difesa.
1. Cosa significa davvero “pelle sensibile”
In dermatologia non esiste un timbro “pelle sensibile” come colore degli occhi.
Esiste una combinazione di fattori:
barriera cutanea danneggiata
film idrolipidico impoverito
microinfiammazione costante
terminazioni nervose più esposte
La pelle ha un “muro” di difesa fatto di:
corneociti (le cellule più superficiali)
lipidi (grassi buoni)
fattori di idratazione naturale (NMF)
Quando questo muro si rovina, tutto entra più facilmente:detergenti, vento, smog, profumi, conservanti.
Le terminazioni nervose, che normalmente sono protette, si trovano più esposte.
Risultato?
pizzicore,
bruciore,
rossore improvviso,
sensazione di pelle che “tira”.
La chiamiamo sensibilità, ma è un sistema di allarme: la pelle ci sta dicendo “sto perdendo i miei confini”.
2. Da dove nasce questa sensibilità? Gli errori più comuni
Nella mia esperienza di istituto, quasi tutte le pelli “sensibili” hanno una storia simile alle spalle.
Detergenti troppo sgrassanti.
Saponi viso che “scricchiolano”, mousse super schiumose, acqua troppo calda.
Per pochi secondi senti la pelle “pulita”, poi inizia a tirare: è il film idrolipidico che se ne va.
Esfoliazioni fai da te.
Scrub con granuli grossi, acidi usati a caso, maschere “miracolose” prese online.
La cute viene assottigliata, irritata, e perde la sua capacità di difesa.
Cosmetici pieni di profumi e alcol
Creme e sieri che profumano tantissimo, ma la pelle non ha bisogno di profumo.
Ha bisogno di ingredienti lenitivi, idratanti, riparatori.
Troppi prodotti insieme
Cinque step la mattina, otto la sera, ogni settimana un prodotto nuovo.
La pelle non ha tempo di adattarsi: resta sempre in modalità “allarme”.
Stress, sonno e ormoni:
Quando dormi male, sei sotto pressione, hai sbalzi ormonali, il corpo produce più mediatori infiammatori.
La pelle è l’organo che li mostra per primo: diventa più reattiva, più rossa, più fragile.
E così, dopo mesi o anni di questa routine, ti ritrovi con una pelle che “non tollera più niente”.
Non è nata sensibile: ci è diventata.
3. Cosa succede dentro la pelle stressata
Immagina la superficie della pelle come un pavimento a mosaico.Ogni tessera è una cellula, e tra una tessera e l’altra ci sono i lipidi che tengono tutto unito.
Quando la barriera è in salute:
l’acqua rimane dentro,
gli irritanti rimangono fuori.
Quando la barriera è danneggiata:
l’acqua esce più facilmente → disidratazione,
gli irritanti entrano più facilmente → bruciore e rossore.
La cute produce sostanze infiammatorie (citochine) per difendersi.I vasi sanguigni si dilatano, le terminazioni nervose “urlano” al cervello che qualcosa non va.
Tu senti questo come:
prurito,
micro bruciore,
sensazione di caldo,
chiazze rosse che compaiono e scompaiono.
E allora fai l’errore più umano del mondo:cambi crema di continuo.
Ogni nuovo prodotto è un test in più su una pelle già stressata.
4. Pelle sensibile o pelle stressata? Come capirlo
Non tutto è colpa dei cosmetici: esistono pelli realmente più delicate per natura (fototipi chiari, pelle molto sottile, condizioni dermatologiche particolari).
Per questo, prima di mettere etichette, è fondamentale una diagnosi estetica seria, che consideri:
storia della pelle negli anni
prodotti usati finora
lavoro, abitudini, esposizione a caldo/freddo
farmaci, eventuali disturbi ormonali
stile di vita (stress, sonno, alimentazione)
Spesso, in istituto, quando ricostruiamo questo quadro, scopriamo che la “pelle sensibile” è in realtà:
una pelle disidratata,
con barriera indebolita,
sovraccaricata da prodotti troppo attivi.
Qui il lavoro non è “aggiungere cose”, ma togliere il superfluo e riparare.
5. Cosa fare davvero con una pelle che reagisce a tutto
Qui entra in gioco il metodo, non il prodotto singolo.
1. Fase di disintossicazione cosmetica.
Per alcune settimane si riduce al minimo la skincare:
detergente delicato e poco schiumogeno
tonico o lozione lenitiva
crema riparatrice essenziale
protezione solare ben formulata
Niente scrub, niente acidi, niente profumi forti, niente “miracoli in 3 giorni”.
2. Riparare la barriera cutanea.
Si lavora con:
ingredienti che mimano i lipidi naturali della pelle (ceramidi, colesterolo, acidi grassi)
attivi lenitivi (bisabololo, pantenolo, aloe, niacinamide a basse percentuali)
trattamenti in istituto che rispettano la sensibilità: niente shock, ma stimolazioni graduali.
3. Riequilibrare dall’interno.
La pelle stressata è spesso il riflesso di un corpo in affanno:
bere in modo adeguato
limitare picchi di zuccheri e cibi molto infiammatori
lavorare sul sonno e sui momenti di recupero
inserire, se necessario, integrazioni suggerite da medico/nutrizionista
4. Solo dopo, pensare all’antiage o agli attivi “forti”
Acidi, retinolo, peeling intensi…Non sono nemici, ma vanno inseriti solo quando la barriera è di nuovo forte.
Prima si costruisce la casa, poi si mettono i lampadari.
6. Il ruolo della diagnosi estetica personalizzata
In istituto non guardo solo la pelle:
ascolto la storia di quella pelle.
Quando ha iniziato a reagire?
In quali momenti peggiora?
Cosa è cambiato negli ultimi mesi?
Quali prodotti l’hanno fatta stare meglio o peggio?
Da qui nasce un percorso su misura, non un trattamento standard:
sessioni mirate per calmare e riparare
protocolli viso “a strati”, senza aggressioni
consigli pratici da seguire a casa per non rovinare il lavoro fatto
L’obiettivo non è “venderti una crema per pelli sensibili”,ma riportare la tua pelle in uno stato in cui non ha più bisogno di difendersi da tutto.
7. Una verità che libera
Dire a una donna “hai la pelle sensibile” sembra rassicurante, ma in realtà è limitante
Sembra una condanna: “sei fatta così, rassegnati”.
Io preferisco dirti questo:
La tua pelle non è fragile. È stanca.
E una pelle stanca può essere rieducata.
Con il tempo giusto, i prodotti giusti, e un metodo che rispetta i suoi tempi di guarigione.
Se ti riconosci in questo racconto – se ogni crema ti brucia, se il viso si arrossa con niente, se ti hanno sempre detto “sei troppo sensibile” – probabilmente la tua pelle non è nata così.
Ha solo bisogno che qualcuno la ascolti davvero.
E se ti va, nei commenti racconta:
da quanto tempo ti senti “pelle sensibile”
quali prodotti ti hanno dato più problemi
Le tue esperienze possono aiutare altre donne a capire che non sono sole


































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